La prima suggestione nasce dalla lettura del testo La Società della Stanchezza di Byung – Chul Han uno dei filosofi contemporanei più interessanti a livello internazionale, che in questo libro si focalizza sul disagio dell’individuo tardo moderno nella società odierna caratterizzata dalla prestazione e dalla competizione. La società del XXI secolo viene definita come la Società della Prestazione e l’uomo come Soggetto di prestazione, ossessionato dall’iperattività e dalla tendenza sempre più forte al multitasking.
L’essere umano nel suo complesso è trasformato in una macchina da prestazione che deve funzionare indisturbata e deve massimizzare la prestazione. L’individuo imprenditore di se stesso, si adopera volontariamente nella convinzione di realizzarsi e persegue l’autorealizzazione senza limiti fino all’autodistruzione. Il soggetto di prestazione si consuma come in una ruota da criceto, che gira sempre più velocemente su se stessa. La pressione della prestazione e il desiderio inesauribile di incremento e di poter fare possono condurre alla sindrome da burnout che esprime l’anima esaurita, sfinita.
La società dell’azione e della prestazione genera stanchezza eccessiva ed esaurimento, una stanchezza solitaria, che agisce separando e isolando.
Il soggetto di prestazione che usa violenza a se stesso, che fa guerra a se stesso, si immagina libero ma è incatenato come Prometeo.
Biglietto € 6 – 3 (ridotto dance card)
Info e prenotazioni: info@didstudio.org
ideazione, coreografia, regia, luci Patrizia Cavola – Ivan Truol
danzatori Isabella Campiglia, Matteo Di Ciommo, Marianna Diroma, Francesco
Vitale Farris, Iris Morello, Nunziata Prisco
musiche originali Epsilon Indi
costumi Daniele Ucciero
produzione Compagnia Atacama